giovedì 26 luglio 2007

Il boom dei conti online

Gli italiani usano sempre di più la banca "on line", anche se i conti "internet" in Italia continuano ad essere troppo cari, nonostante una riduzione dei suoi costi negli ultimi anni. È la fotografia del periodico rapporto di KPMG Advisory, giunto alla sua 14* edizione, che analizza su base semestrale l’evoluzione della finanza elettronica nel nostro Paese.

I risultati dello studio indicano che nel secondo semestre 2006 erano oltre 10 milioni i conti on line, di cui circa 3,4 milioni effettivamente utilizzati.

È quindi ancora elevato il numero di conti sottoscritti ma ancora inattivi, ma allo stesso tempo tende ad ampliarsi la base dei nuovi clienti che iniziano ad utilizzare l’e-Banking: nei primi sei mesi del 2006, infatti, sono state circa 300.000 le persone che hanno «sperimentato» i servizi finanziari via web per la prima volta.

L’incidenza dei conti "on line" sul totale dei conti correnti del sistema bancario italiano (pari a circa 37 milioni di conti) si aggira intorno al 27%. Nel secondo semestre dello scorso anno sono state portate a termine circa 44 milioni di operazioni bancarie on line. Internet è sempre di più un’alternativa rispetto allo sportello tradizionale: la clientela ha realizzato on line circa 24 milioni di operazioni di tipo bancario, con un incremento del 13% rispetto al periodo precedente.

Si tratta prevalentemente di pagamenti e bonifici (15 milioni), ricariche di cellulari e carte pre-pagate (8,6 milioni) ma anche pagamenti di tasse e imposte. La parte rimanente dell’operatività fa riferimento all’attività di trading on line, che con circa 20 milioni di eseguiti corrisponde ormai a più del 26% dell’intera attività di intermediazione di Borsa Italiana. Per Anna Ponziani, responsabile Ufficio Studi KPMG Advisory e curatrice del rapporto «In una fase caratterizzata da operazioni di concentrazione e d’internazionalizzazione del sistema bancario italiano sarà interessante capire quali leve saranno utilizzate dalle banche per aumentare la penetrazione della finanza on line nel nostro Paese, nella consapevolezza che questo canale permette di ridurre sensibilmente la loro struttura di costo».

Lo studio confronta anche il costo medio di un canone annuo per il conto/accesso on line in Italia rispetto ad altri paesi europei: nonostante nel nostro Paese negli ultimi due anni si sia assistito ad una notevole riduzione dell’importo medio del canone (sceso da 42 a circa 31 euro), in Italia il costo medio di un conto on line, continua ad essere più elevato rispetto alla Spagna (in media 21 euro), alla Francia (20 euro), al Regno Unito e all’Olanda, dove l’uso del conto on line normalmente è addirittura gratuito. Lo studio fornisce anche delle stime in merito ai risultati ottenuti dall’e-Banking nella riduzione dell’operatività allo sportello: con il progressivo utilizzo del canale internet l’operatività allo sportello tradizionale per quanto concerne bonifici e altri pagamenti si è ridotta del 30%; ancora più rilevante l’impatto nella compravendita di titoli, in cui il coinvolgimento dello sportello è diminuito del 40%.

Secondo il rapporto, infine, i primi cinque gruppi bancari italiani (BancoPosta, Capitalia, Intesa, SanPaolo e Unicredit) detengono quasi il 60% delle quote di mercato dell’e-Banking nel nostro Paese.

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