venerdì 6 luglio 2007

Microsoft annuncia oneri per 1 miliardo per riparazioni Xbox 360

E si torna a parlare di Anelli della Morte. Stavolta non per qualche protesta informale da parte dei videogiocatori, allarmati a causa delle continue segnalazioni di guasti relativi a Xbox 360, ma per scelta della stessa Microsoft. In un comunicato ufficiale diffuso questa mattina, Redmond ha annunciato la decisione di estendere a tre anni la garanzia delle console Xbox 360 con problemi relativi al cosiddetto "Ring of Death", le tre luci rosse che indicano un particolare tipo di guasto alla console. Un'operazione che, secondo fonti ufficiali, comporterà per la società costi compresi tra i 770 e gli 840 milioni di dollari.

Dopo quasi due anni di smentite, o mezze ammissioni, Microsoft sembra ora confermare che qualcosa di imprevisto sta accadendo alla sua produzione di hardware. Quasi dodici milioni di console per cui, come affermato da Robbie Bach, presidente della divisione Entertainment and Devices, la percentuale di guasti, che rimane top secret, sembra essere divenuta ormai «inaccettabile». «Onestamente, pare che non abbiamo fatto un lavoro sufficientemente buono», ha scritto Peter Moore, presidente della divisione Interactive Entertainment Business, in una lettera aperta sul sito Xbox ufficiale. «Questo problema – ha spiegato Bach durante la conferenza – ha causato frustrazione in alcuni dei nostri clienti, e per questo vogliamo sinceramente scusarci».

La nuova garanzia di tre anni, valida a livello mondiale, sostituisce la precedente di un anno, e prevede il rimborso delle spese sostenute da chi aveva portato la console in assistenza dopo la scadenza del precedente termine. Per tutte le console con guasti non relativi al "Ring of Death", rimane invece valida la garanzia ufficiale di un anno.

Secondo Peter Moore, la decisione giunge con ritardo a causa della necessità di «raccogliere i dati e valutare le implicazioni finanziarie», oltre a quella di «allestire la logistica e identificare i problemi». Problemi circa i quali Microsoft ha scelto di non approfondire, indicando però di aver individuato numerose cause. Tra le ragioni dell'estensione della garanzia, Moore ha citato indirettamente anche la maggiore attenzione mediatica ricevuta dalla questione negli ultimi mesi.

Si era effettivamente inasprita, a partire dalla fine del 2006, la querelle tra stampa specializzata e vertici di Redmond, soprattutto dopo che diverse fonti non ufficiali avevano suggerito percentuali di guasti superiori al 25%, ben diverse da quelle suggerite dalle dichiarazioni ufficiali. E ben lontane anche da quelle relative a Sony e Nintendo, che con PlayStation 3 e Wii, in base a dati non ufficiali, avrebbero registrato ridottissime percentuali di console difettose, ovvero intorno all'1%.

Lo scorso giugno, la società inglese Micromart, che si occupava del servizio di riparazione (non ufficiale) di Xbox 360, aveva annunciato di aver iniziato a rifiutare il ritiro delle console, a causa dell'impossibilità di riparare un guasto definito come «sistematico». Più recentemente, alcune voci avevano indicato in un numero compreso tra 1.500 e 2.500 le console quotidianamente consegnate in assistenza presso la sede di Havent, Inghilterra.

Negli ultimi mesi, il fuoco incrociato su Microsoft era aumentato anche a causa delle dichiarazioni dei suoi dirigenti, sempre volte a minimizzare i problemi dell'hardware. Prima la poco felice uscita di Peter Moore, che in un'intervista aveva risposto che, in fondo, le «cose si rompono» («things break»), incassando gli sberleffi di Internet (e recentemente anche un'auto con "Ring of Death" e ironica scritta "Things break" in Forza Motorsport 2). Poi le risposte evasive di Todd Holmdahl, vicepresidente del gruppo Gaming and Xbox Products, che incalzato da un giornalista americano era rimasto totalmente omertoso davanti a qualsiasi domanda.

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